Contrariamente al passato, pare che il signor Alemanno abbia smarrito la consueta dialettica volta a replicare alle articolate obiezioni mosse dal gruppo di minoranza Noi per Norcia.
Tra i vari rilievi sollevati l’annosa vicenda del Centro Boeri che, a quanto risulta, la maggioranza vorrebbe spostare in altro luogo, con la previsione di coprire la spesa utilizzando i finanziamenti delle donazioni pervenute al Comune di Norcia per superare le difficoltà causate dal sisma.

Pur avendo sostenuto per due anni come la realizzazione del Centro fosse perfettamente regolare, dopo aver organizzato comizi pubblici e speso fiumi di parole a sostegno delle proprie scelte, perché ora spostarlo altrove? Ed ancora, è giusto che la collettività debba farsi carico di ulteriori 790.000,00 € per traslare il fabbricato in un luogo idoneo, ovvero dove sarebbe dovuto nascere sin dall’inizio, per riparare agli errori del sindaco?

Come non bastasse, il Centro Polivalente è a tutt’oggi sotto sequestro ed il primo cittadino, unitamente al progettista, è imputato per reati di tipo ambientale, paesaggistico, il deturpamento di bellezze naturali oltre che al falso in atto pubblico (leggere precedenti post Ci risiamo e La Banda degli onesti).

Proprio in riferimento al processo, vorremmo evidenziare come l’architetto Stefano Boeri, abbia scelto il rito abbreviato e pertanto, il prossimo 20 novembre, sarà ascoltato e processato dinanzi al GUP Federica Fortunati.
Ma cos’è il giudizio abbreviato? Esso è previsto e disciplinato dall’articolo 438 del codice di procedura penale e sancisce che il processo sia definito all’udienza preliminare allo stato degli atti, ovvero il giudice decide esclusivamente sulla base degli atti contenuti nel fascicolo del pubblico ministero. La scelta di tale rito consente di evitare le lungaggini del processo ordinario (sede naturale di raccolta delle prove che fondano la decisione del Giudice) e per tale scelta il legislatore “premia” l’imputato, nel caso di condanna, con lo sconto di un terzo sulla pena.

A questo punto la domanda sorge spontanea: dal momento che il rito abbreviato si attiva su volontà dell’imputato, perché il sindaco Alemanno da sempre professatosi innocente e sicuro del proprio operato, non ha optato per la stessa scelta? Magari un giorno ce lo spiegheranno i suoi legali, o per meglio dire i “nostri” dato che sono i cittadini a pagare la parcella!

Nuova Norcia
Libertà è partecipazione