All’indomani delle dimissioni dell’ormai ex consigliere comunale, assessore e vice sindaco Cristina Sensi, si sono rotti gli indugi diramando un comunicato stampa ufficiale, che vorremmo di seguito provare ad interpretare insieme a voi.

“Lettera anonima in Procura la causa delle dimissioni di Cristina Sensi”

Questa e’ la prima di una lunga serie di magie: e’ la lettera la causa delle dimissioni, non il contenuto cui la stessa si riferisce? E’ come dire che la responsabilità per il ritiro di una patente è dettata dalla presenza su strada della Polizia e non dall’eccesso di velocità! “Colpa è di chi segnala o evince un reato, non di chi lo commette” (Italian Style).

“Dai successivi accertamenti, sono emersi elementi di incompatibilità con la carica di vicesindaco e consigliere comunale (leggere precedente post Sesti Sensi) elementi che attengono alla sfera strettamente personale e che sono riconducibili ad una vecchia pratica burocratica di famiglia”

Ricapitolando: un’insulsa lettera anonima, muove un iter di verifica il cui esito accerta la reale sussistenza di INCOMPATIBILITA’ con la carica ricoperta, cosa c’è di strettamente personale per un consigliere comunale, elemento politico-amministrativo, pubblico ufficiale nel commettere un illecitò?

Per opportuna chiarezza, ribadiamo ancora una volta quali siano le cause che determinano incompatibilità (cosi come sancite dall’articolo 63 del Decreto Legislativo n. 267 del 18 agosto 2000): “non può ricoprire la carica di sindaco o consigliere comunale colui che, avendo un debito liquido ed esigibile verso il comune sia stato legalmente messo in mora oppure, avendo un debito liquido ed esigibile per imposte tasse e tributi, abbia ricevuto invano notificazione dell’avviso di cui all’art. 46 del d.P.R. 29 settembre 1973 m. 620”. Non ci pare di leggere, tra le cause, una vecchia pratica burocratica di famiglia…

Ci sia consentito, a questo punto chiedere un chiarimento circa i reali elementi che hanno generato la suddetta incompatibilità, tanto più che come si sottolinea, “si tratta di atti nell’immediata disponibilità dei consiglieri comunali” (Velato Addebito?) . Dal momento che chi vi scrive non ricopre tale carica, gradiremmo che qualcuno ci spiegasse da chi siamo stati amministrati. Verrebbe inoltre da chiedersi:

  • quali sono i soggetti preposti ad accertare che tutti i nostri amministratori siano realmente legittimati a ricoprire il proprio ruolo?
  • non fosse giunta la famigerata lettera anonima a sollevare il problema ed avviare i successivi accertamenti, cosa sarebbe accaduto?
  • esistono situazioni analoghe tra gli attuali componenti del maggior consesso cittadino?

Proseguendo nella lettura del comunicato:

“è la pessima abitudine di nascondersi dietro l’anonimato anziché seguire il normale iter procedurale”

Il normale iter procedurale prevederebbe che chiunque abbia debiti a vario titolo, incluse tasse non pagate, nei confronti dell’Ente non sieda tra gli scranni del consiglio comunale ad amministrare, in base a quanto stabilito da una legge dello Stato. E ancora, come mai non si è mostrata eguale indignazione quando tale abitudine ha colpito nel tempo gli oppositori e/o avversari politici?

E qui c’è l’apoteosi:

“oggi è comprensibile l’amarezza e il disorientamento di tutti i membri della maggioranza e in particolare della Sensi, che dopo anni di assoluto impegno a favore della città vede concludere la sua esperienza amministrativa per un mero vizio di forma…una banale vicenda tecnico-amministrativa”

Davanti a tali dichiarazioni, capite bene che ogni commento risulta puramente superfluo.

 

Una lettera anonima, che per sua stessa natura risulta nella stragrande maggioranza dei casi innocua, innesca accertamenti riguardo dei comunissimi dati nell’immediata disponibilità di consiglieri, dipendenti e funzionari. Da li un vizio di forma, una banale vicenda tecnico amministrativa determina nel giro di poche ore le dimissioni della prima degli eletti, del vice sindaco, nonchè assessore all’urbanistica e lavori pubblici, “di una delle più valide collaboratrici che in questi mesi ha speso energie ed encomiabile lavoro, con ASSOLUTA ONESTA”!?

Francamente, riteniamo un insulto all’intelligenza le argomentazioni del comunicato, ed il tentativo di demonizzare una lettera anonima (seppur contestabile) invece che evidenziare la gravità dell’accaduto evento, che comunque, a nostro modesto parere, apre una stagione nuova ed appena iniziata.

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