L’articolo 32 della Costituzione Italiana sancisce che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

E’ ciò che vorremmo si realizzasse anche a Norcia dove, nel corso degli anni, abbiamo dovuto assistere, in nome del contenimento dei costi e per assicurare “una maggiore sicurezza e qualità” dei servizi resi, ad un progressivo ridimensionamento e smembramento del nosocomio cittadino.

Eppure, senza voler andare troppo indietro nel tempo, il 26 settembre 2009 l’allora Direttore Generale dell’ASL 3 Maria Gigliola Rosignoli al cospetto del Direttore Sanitario Fratini, del Responsabile Sanitario dell’Ospedale di Norcia Lanzi e del neo sindaco Stefanelli, garantiva “NESSUN DEPOTENZIAMENTO”.

Il Piano Sanitario Regionale 2009/2011 chiarisce al punto 2.1 come “negli ultimi anni, il settore sanitario è stato sottoposto ad un processo di profonda trasformazione sia degli assetti organizzativi ed assistenziali che dei meccanismi di riparto delle risorse, che ne ha sostanzialmente modificato il funzionamento interno, attribuendo un ruolo di primo piano al livello di governo regionale. Tale processo di regionalizzazione della sanità si e svolto in parallelo con il più generale percorso di riforma istituzionale che ha visto l’introduzione del federalismo fiscale”.

E per meglio comprendere il “peso” che la nostra comunità riveste, non a livello regionale dove i dati sarebbero ancora più impietosi ma a livello di ASL 3, consideriamo che in Valnerina risiede una popolazione maschile di 6.154 unità ed una popolazione femminile pari a 6.353 per un totale di 12.507 a fronte dei 161.442 residenti nel comprensorio (in base ai dati contenuti nel PRINA triennale).

Sempre all’interno del medesimo Piano e allo stesso punto 2.1. si precisa che “l’equa ripartizione interregionale del finanziamento complessivo rappresenta un obiettivo molto difficile da raggiungere, per la difficoltà di individuare e condividere i determinanti del non omogeneo assorbimento di risorse da parte di gruppi diversi di popolazione”. Senza voler essere demagogici, alleghiamo un quadro riassuntivo, ordinato alfabeticamente, delle retribuzioni lorde annue percepite da alcuni dirigenti dell’ASL 3. In tema di “costi” sostenuti dalla sanità regionale riteniamo infatti, senza incorrere in errore alcuno, che tali flussi di denaro dovrebbero concretizzarsi in un’adeguata erogazione di servizi!

Dopo questa doverosa considerazione e scorrendo nella lettura del Piano Sanitario, apprendiamo che “la via di rinnovamento e sopravvivenza degli ospedali umbri passa per l’irrobustimento delle cure intermedie. Nella valutazione quindi degli standards di dotazione di posti letto si dovrà andare al superamento della dotazione ospedaliera, “sic et simpliciter”, per definire standards dei posti per acuti e standards dei posti per le cure intermedie. Le strutture ospedaliere umbre si sono quindi strutturate, pur all’interno della connotazione di ospedali per l’acuzie, in un “continuum” che va dall’altissima specializzazione agli ospedali di territorio”.

L’ atto Aziendale dell’ASL 3 approvato con deliberazione di Giunta Regionale n. 1711 del 10 novembre 2004 individua nell’Ospedale di Norcia un OSPEDALE DI TERRITORIO appunto, in buona sostanza un servizio sanitario “residenziale territoriale” destinato ai residenti, prevalentemente anziani, affetti da patologie che non necessitano di terapie intensive o di rilevante impegno tecnologico.
Chi può accedervi? Malati con patologie croniche riacutizzate; persone temporaneamente senza adeguato supporto famigliare; malati con compromissione generale per patologie evolutive; pazienti affetti da patologie in fase terminale; pazienti trasferiti da reparti ospedalieri per proseguire le cure, il cui ricovero è suggerito generalmente dal medico di famiglia direttamente o dopo segnalazione del collega ospedaliero per concordare il trasferimento in struttura.

Nel corso degli anni abbiamo assistito a una sorta di “teatrino” tra la dirigenza sanitaria, le autorità locali ed il comitato a difesa dell’ospedale, le cui buone intenzioni hanno subito un drastico freno da quando, alla guida dello stesso, si è autoproclamato il coniuge di una dirigente ASL.
Nell’ ultima comunicazione ufficiale del 19 settembre 2012 comunque, il comitato “si dice preoccupato per le sorti dell’ospedale” ed invita la Presidente della Regione, l’Assessore regionale alla Sanità, il Direttore Generale della ASL 3 ed il Sindaco di Norcia, ad un incontro pubblico (inutile) al fine di essere informati circa il futuro del medesimo!?

In questi giorni abbiamo preso atto intanto, per stessa ammissione dei maggiori organi dirigenziali della ASL che:

1) il laboratorio analisi è chiuso;
2) la Medicina è diventata Geriatria (Comunicato ASL) (Riorganizzazione)
3) la Chirurgia si è specializzata nel trattamento delle lesioni cutanee

Per tutta risposta il sindaco nel corso del Consiglio Comunale del 19 novembre 2012, Stefanelli smentisce i suddetti punti (?) divenuti ormai ufficiali dandoci, una volta di più, la dimostrazione della propria incompetenza inefficienza e incapacità, mentre i cittadini, ormai in preda allo scoramento più totale, intraprendono iniziative sporadiche e disperate come ad esempio l’esposto anonimo di cui siamo venuti a conoscenza solo di recente, oppure organizzando incontri pubblici, come quello promosso in data 10 febbraio 2013, da i quali si esce generalmente con un “nulla di fatto”.

Nel frattempo il TAR dell’Umbria, a seguito di un ricorso presentato nel 2012 da medici operanti presso l’azienda ospedaliera di Perugia, ha stabilito che il ticket sull’intramoenia è un tributo su una prestazione privata e quindi non può essere imposto dalla Regione o comunque sarebbe il Consiglio e non la Giunta a dover decidere in merito. A dirlo sono appunto i giudici del Tar che hanno accolto i tre ricorsi presentati dai medici sul contributo straordinario del 29% imposto sulle prestazioni intramoenia da palazzo Donini con apposita delibera ratificata dai ministeri della Salute e dell’Economia. In sostanza, per i giudici, il prelievo non è una “forma di compartecipazione” alla spesa sanitaria ma una forma di “finanziamento della spesa pubblica sanitaria” essendo nel caso dell’intramoenia “gli oneri già totalmente a carico degli assistiti”

La Giunta regionale ha annunciato che, nel prendere atto del contenuto della sentenza, sarà ora costretta a valutare l’introduzione di ulteriori misure di compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria, come l’obbligo di un ticket generalizzato di dieci euro (quota fissa per ogni ricetta) aggiuntivi a quello esistente per tutti i cittadini indipendentemente dalle loro condizioni economiche ed individuali, a valere su tutte le visite specialistiche e su tutte le prestazioni di diagnostica strumentale. Della serie… PIOVE SUL BAGNATO!

Nuova Norcia

“Libertà è partecipazione”

Allegati

Dichiarazione Maria Gigliola Rossignoli 26 settembre 2009

Piano Sanitario Regionale 2009/2011

Retribuzioni lorde annue dipendenti Valnerina ASL3

Atto Aziendale dell’ASL 3

Comunicazione ufficiale del 19 settembre 2012 del Comitato Ospedale

Consiglio Comunale del 19 novembre 2012, Stefanelli

Esposto anonimo

Incontri pubblici del “Nuovo Comitato Ospedale”