Non me ne vogliano i Magistrati, ma questa volta non riesco proprio a comprendere: anche ammesso che secondo la loro interpretazione tale procedura non fosse stata rispettata, mi rimane difficile comprendere dove sia il reato penale.

E’ con queste parole che il sindaco di Norcia Nicola Alemanno (che d’ora in avanti per brevità chiameremo FENOMENO) accolse lo scorso 09 febbraio il rigetto all’istanza di dissequestro del cantiere “Casa Ancarano” ad opera del tribunale del riesame di Perugia.

Da queste poche righe vorremmo estrapolare due passaggi: “anche ammesso che secondo la loro interpretazione…” e “mi rimane difficile comprendere dove sia il reato penale.
Appare evidente il tentativo del FENOMENO di minimizzare accomunando un abuso edilizio, una costruzione senza permessi, una palese violazione delle norme che disciplinano la materia ad una personale interpretazione di ben due pubblici ministeri, un giudice per le indagini preliminari e tre giudici del riesame. Sei servitori dello Stato, sei professionisti della legge che guarda caso INTERPRETANO tutti alla stessa maniera!
Quanto alla comprensione del reato penale, potremmo suggerire a chiunque abbia commesso un crimine, delitto, misfatto, illecito, trasgressione o infrazione di sposare la linea difensiva atta semplicemente a dichiarare di non aver capito. Potrebbe funzionare!

Fortunatamente il tribunale, attraverso dieci pagine di motivazioni, ha tentato di spiegare al FENOMENO anzitutto come “Casa Ancarano non può qualificarsi come un’opera temporanea avendo una platea in calcestruzzo”. Successivamente ha ribadito che “il concetto di temporaneità non può mutare il proprio significato in occasione di calamità” e ancora “la localizzazione è tutt’altro che prossima al villaggio, che diversamente dall’area del cantiere non rientra nel perimetro dell’area protetta.” Ed infine “nessuna ordinanza della Protezione civile ha previsto deroghe normative in materia di valutazione di incidenza ambientale”.
A noi pare abbastanza comprensibile.

Questioni legali a parte, il FENOMENO è totalmente immerso nella campagna elettorale che lo vede candidato alle imminenti elezioni politiche nel listino proporzionale di Forza Italia per la Camera dei deputati (leggere precedente post Coerenza).
Visitando il sito internet del suddetto, estrapoliamo il passaggio dalla home page che recita testualmente: “tenterò questa nuova avventura per mettere ancora di più a disposizione della Comunità di Norcia e dell’intera Comunità regionale tutto il patrimonio di fatica, dolore ed esperienza che abbiamo accumulato in questa terribile crisi sismica”.
Di terribile francamente, c’è il sistematico richiamo al terremoto un refrain stucchevole, inappropriato, strumentale e puerile. Comprendiamo che il candidato non abbia altri argomenti volti ad attrarre consensi, ma c’è un limite a tutto.
Scorrendo il suo curriculum del resto, la situazione non migliora affatto in modo particolare quando ci ricorda:

-in primis di essere amministratore unico di Omnigis srl (leggere precedente post L’amico dell’amico e Castelluccio);

– in secondo luogo di essere stato sindaco di Norcia dal 2004 al 2008 prima di essere sfiduciato per incapacità dalla sua stessa maggioranza e successivamente commissariato;

– ed infine di essere membro della giunta del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Ebbene parafrasando Antonio Lubrano la domanda sorge spontanea: ma come è possibile che un tale FENOMENO, componente proprio della giunta del Parco Nazionale Monti Sibillini, laureato in sistemi informativi territoriali, amministratore di diverse società nell’ambito della gestione integrata del territorio, uno che collabora con le università di Roma, Venezia e Cagliari, abbia disatteso il Testo Unico per l’Edilizia non comprendendo la valenza penale di ciò?

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