Il 02 maggio 2019, a conclusione del Post “Il cuore è uno zingaro” scrivevamo: in Italia vige la legge Severino che prevede la sospensione di una carica comunale anche a fronte di una condanna non definitiva, ovvero in primo grado. Ora sarebbe fin troppo semplice, ma poco consolatorio, affermare che avevamo previsto tutto e con ben quattro anni di anticipo! Il fatto è che sono undici anni che illustriamo il “metodo Alemanno” sempre suffragati da delibere, determine, ordinanze e atti ufficiali; solo chi non ha voluto vedere o è in totale malafede oggi si finge ipocritamente sorpreso da quanto accaduto.E pensare che proprio Alemanno, a fronte delle nostre puntuali segnalazioni, ci apostrofava come “un gruppo che, da anni, rappresenta la parte peggiore della nostra meravigliosa comunità” e ancora “una compagine che continua a spargere il seme dell’odio e della maldicenza nascondendosi dietro all’anonimato” e infine “coloro che alimentano solo disprezzo e allontanano dalle Istituzioni, infangando il buon nome del Sindaco”. In realtà l’ex sindaco, oltre a essere stato un amministratore incapace e inconcludente, proprio nell’esercizio delle sue funzioni ha collezionato numerosi procedimenti penali per reati quali: turbativa d’asta, truffa aggravata, peculato, falso materiale e ideologico, abuso d’ufficio e corruzione. In un paese normale, questo soggetto, avrebbe dovuto lasciare il proprio incarico già da molto tempo, altro che la Severino…

Ma andiamo oltre. In queste ore Nicola Alemanno, in preda a evidenti farneticazioni, evoca senza un minimo di vergogna il celeberrimo “tormentone Forzista” dell’accanimento giudiziario ribadendo che l’amministrazione andrà avanti e a guidarla resterà il vicesindaco Boccanera. Come non bastasse, apprendiamo dai social, che i due ex consiglieri di maggioranza poi passati all’opposizione vorrebbero “ragionare di un eventuale programma di fine consiliatura per non far subire alla città ulteriori scossoni” e si dicono pronti in prima fila, tra un anno, per condurre la prossima campagna elettorale. Andrebbe ricordato a questi fini strateghi, così come al vicesindaco, agli assessori, ai consiglieri di maggioranza, e anche a un fuoriuscito di minoranza che non si capisce cosa ci stia a fare in Consiglio (forse la stampella di qualcuno?), che hanno permesso ad Alemanno dapprima di essere candidato seppur già indagato e inquisito e poi di essere eletto, idolatrandolo, sostenendolo, proteggendolo e fiancheggiandolo per molti anni.

Ebbene, cari signori, è inutile che facciate gli gnorri: DOVETE ANDARE TUTTI A CASA! Siete complici e corresponsabili di questo sfascio, di questa vergogna, del degrado politico sociale e fattuale in cui avete condotto Norcia negli ultimi nove anni. Pertanto, fate un gesto di responsabilità e toglietevi dalle p…., avendo il buon gusto di non presentarvi mai più al cospetto degli elettori.

Se così non sarà, ci permettiamo di reiterare la richiesta al gruppo Noi per Norcia affinché presenti una mozione di sfiducia nei confronti del “sindaco surrogato” e dell’amministrazione tutta volta a porre fine a questo scandalo, favorendo l’arrivo del Commissario Prefettizio. Urge ordine e ripristino della legalità.

Nuova Norcia

Libertà è partecipazione