Navigando in internet ci siamo imbattuti nell’ennesimo “scandalo nursino”. La notizia, che riportiamo integralmente, è pubblicata nel sito del Comitato Umbro Acqua Pubblica grazie all’interessamento del “comitato civico Norcia per l’ambiente”.
Unitamente, sorgono spontanee alcune domande: quanti soldi sono stati spesi per le marcite e quanti se ne spenderanno ancora? E’ possibile che non si riesca a valorizzare un’area “unica” dalle enormi potenzialità per creare occupazione e fare educazione ambientale, soprattutto alle nuove generazioni? Chi doveva controllare? E’ possibile che in Italia quando si tratta di “cosa pubblica” non esistano responsabili? L’amministrazione comunale vigila adeguatamente?
Ma intanto ………..NOI PAGHIAMO!
Sempre in tema di “soldi” e per dovere di cronaca, segnaliamo comunque le determine n. 21 – 22 – 23 del 15 e 20 maggio 2013 dalla lettura delle quali apprendiamo che, nell’ambito del POR FESR 2007 – 2013, il Comune di Norcia sta provvedendo ad un piano di interventi ambientali per la valorizzazione della rete dei siti Natura 2000 attraverso la realizzazione di un sistema fruitivo delle “Marcite” di Norcia.
Visto che lo spessore dell’intervento, anche in termini economici è piuttosto ragguardevole, ci auguriamo che non sia l’ennesimo sperpero di fondi pubblici.
Di seguito l’articolo completo del Comitato Civico Norcia per l’Ambiente.
Le Marcite di Norcia invase dalle fogne
Le “Marcite” di Norcia rappresentano un’area unica in tutto l’Appennino centro meridionale per le sue eccezionali caratteristiche naturalistiche e ambientali ma anche storiche e culturali. Sono un’antica opera idraulica benedettina del VI sec., consistono in una serie di canaletti disposti a rete la cui gestione permette di rendere i prati sempre umidi. Questo accorgimento consente di raccogliere fieno fresco tutto l’anno. Erano un esempio di agricoltura biologica e sono state sede della “giornata mondiale dell’acqua”, fanno parte del territorio del parco dei sibillini e in più sono zona Sic. Nei canaletti vivevano Gamberi di fiume, Tricotteri e altre specie considerate indicatori biologici, ottima situazione per le lezioni di didattica ambientale. Poi arrivò la VUS… fece delle opere idrauliche all’italiana, ovvero: enormi tubi (larghezza) che portano le acque delle fognature cittadine, quelle delle acque nere e altre a raccordarsi a un’unico tubo di piccola sezione lungo alcuni km, per portare le acque sporche al depuratore. Come insegnano le leggi dell’idraulica quando una forte portata d’acqua in un tubo di grande sezione si raccorda a uno di piccola sezione, si crea un sorta di strozzatura, l’acqua torna indietro con forza impetuosa e non c’è tombino che possa trattenerla, per cui ogni volta che piove (da circa 15 anni), le Marcite vengono inondate dalle acque sporche in questione. Il paradiso oggi assomiglia a una fogna a cielo aperto, (con le lamentele delle ormai poche scolaresche che vi si recano), il tubo secondo pareri ingegneristici fu fatto di piccola sezione per risparmiare sul costo, questo stupido risparmio a portato al disastro, gli agricoltori che raccolgono ancora l’erba dell’area dicono che è talmente inquinata che a volte gli animali non la mangiano. Nonostante le numerose segnalazioni nessuna risposta dall’Ente parco, dalla Comunità Montana Valnerina ne tantomeno dall’ATI 3 responsabile del Servizio idrico e fognatura del territorio interessato.
La Vus dopo l’interessamento della forestale che a sua volta è stata pressata dal comitato, stà praticando una soluzione di facciata, ovvero non interverranno sulle strutture idrauliche sopracitate ma hanno fatto una semplice e minima ripulitura dell’area visibile nelle foto. La bonifica reale dell’area richiederebbe un intervento di gran lunga maggiore dello “specchietto per le allodole” messo in campo dalla Vus, se per assurdo la facessero, servirebbe a poco se questa non coincide con il rifacimento idraulico adatto ai carichi delle fognature.
Il “comitato civico norcia per l’ambiente” ha deciso di intraprendere attivamente una strada che porti a procedimenti legali.
per contattare il comitato:
Francesco Rotondi 347.5922688 – Arcangelo de Angelis 328.6504337
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Articolo su Comitato Umbro Acqua Pubblica
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